Il “Giorno della Memoria” ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz) e scoprirono l’orrore del genocidio nazista, rivelandolo al mondo.
La premier tedesca Angela Merkel ha dichiarato ai suoi concittadini che il crimine nazista compiuto sugli ebrei “E’ una nostra responsabilità permanente”. Una dichiarazione che le fa onore.
Documenti finora inediti provano che nel 1942 la Svizzera sapeva dello sterminio degli Ebrei ma chiuse le frontiere “per motivi razziali”. La televisione svizzera Srf ha presentato in questi giorni centinaia di lettere, telegrammi, rapporti e foto di diplomatici elvetici indirizzati al governo di Berna.
E anche questa è una terribile responsabiltà che si aggiunge a quella dei paesi (come l’Italia) che approvarono le leggi razziali e collaborarono con la follia nazista.